Ridurre le emissioni è un processo lento; nell’Accordo di Parigi i paesi hanno concordato di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi; eppure ci sono accordi per bloccare il documento finale della Cop 24 in corso in Polonia.
di Roberto Carrasco, OMI

La domenica 2 dicembre è iniziato il Cop 24, il vertice delle Nazioni Unite, durante il quale si terranno due settimane cruciali per affrontare collettivamente e urgentemente il problema del riscaldamento globale.
Le temperature continuano a salire, le azioni decisive richieste sono in ritardo e le opportunità sono finite. Sono migliaia di leader mondiali, esperti e attivisti che a Katowice, in Polonia, elaboranno un piano per rispettare gli impegni concordati a Parigi nel 2015. Ancora la domanda rimane, l’accordo di Parigi sarà adottato?
Cop 24, Protocollo di Kyoto, Accordo di Parigi … Cosa sono?
«L’Onu nel 1992 ha organizzato a Rio de Janeiro – Brasile un vértice chiamato: “Summit della Terra”, in cui fu adottata la Convenzione quadro sui cambiamenti climatici. In quel trattato, i paesi hanno concordato di «stabilizzare le concentrazioni di gas serra nell’atmosfera» per impedire che l’attività umana interferisca con il clima»,si legge dal sito di News dell’Onu.
Questa Convenzione è stata firmata da 197 paesi. Ogni anno, da quando la convenzione è entrata in vigore, si tiene una «Conferenza delle parti» (COP – Conference of the Parties) per discutere su come andare avanti. Finora ci sono stati 23 Cop e quest’anno è la Cop 24. Questa Convenzione quadro non prevedeva la limitazione delle emissioni di gas a effetto serra e non ha istituito un meccanismo per applicarla.
Possiamo ricordare che il «Protocollo di Kyoto» ha definito i limiti delle emissioni che i paesi sviluppati dovevano conseguire nel 2012. Ma nell’Accordo di Parigi, che è stato adottato nel 2015, tutti i paesi del mondo hanno concordato di limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali e migliorare i finanziamenti per raggiungerlo.
Ma conferenze e vertici raggiungo dei risultati?
Il progresso è molto lento, di più di quello che la situazione consente. Un processo così tanto difficile quanto ambizioso, che è riuscito a unire paesi che hanno circostanze molto diverse. Ci sono dei risultati, pero ancora è un vero impegno capire che agire contro i cambiamenti climatici ha un impatto reale e positivo e che può aiutarci ad evitare le peggiori conseguenze.
Al di là dei risultati più eccezionali, come questi 57 paesi che sono riusciti a ridurre le loro emissioni di gas serra ai livelli richiesti per controllare il riscaldamento globale; oppure ricordiamo che nel 2015, 18 paesi ricchi si sono impegnati a donare 100.000 milioni di dollari all’anno affinché i paesi in via di sviluppo possano agire nella lotta contro il cambiamento climatico. Le iniziative sono ancora apprezzati, ma si aspetta un vero compromiso da 184 stati parti con l’accordo di Parigi che è stata ratificata ed entrata in vigore a novembre 2016. Si trata, sopratutto, di limitare l’aumento globale delle temperature inferiori a 2 °C e cercare di fare in modo che l’aumento non superi 1,5 ° C. Come di creare piani climatici nazionali entro il 2020, compresi gli obiettivi di riduzione delle emissioni. Solo Costa Rica e Perù sono riusciti a farlo. Non ancora l’Europa né altri paese che hanno una grande industria , con le frabbriche principali responsabili dell’innalzamento.
Uno dei paesi, Gli Stati Uniti, chi a luglio 2017 ha annunciato retirarsi di quest’accordo, sta aspetando almeno fino al noviembre 2020 per fare legalmente il ritiro dal patto.
Gli esperti, che cosa pensano dell’importanza del limite di 1.5 °C?
Uno studio del Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici, raccomendano di mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 °C rispetto ai livelli pre-industriali. Questo ci aiuterà a prevenire danni devastanti al pianeta e ai suoi abitanti, inclusa la perdita irreversibile di habitat di animali nell’Artico come nell’Antartico, per esempio.
«L’Onu stima che, se aumentassimo la temperatura a 1,5 °C anziché a 2 °C, sono 420 milioni di persone che soffrirebbero in meno gli effetti di questo fenomeno»,si legge dal sito di News dell’Onu.
Perché il COP 24 è così importante?
Questo anno 2018 i firmatari dell’Accordo di Parigi hanno deciso di creare un programma di lavoro con cui raggiungere gli impegni. Lo essenziale è che i paesi si fidano l’uno dell’altro per riuscire insieme nel proposito.
Gli esperti presenti a Katowice vedonno questo incontro come una grande oportunità per intensificare l’azione climatica a tutti i livelli della società.